mercoledì 9 marzo 2016

Differenze tra tatuaggio per capelli con micropigmentazione e tricopigmentazione

Quello del tatuaggio dei capelli è un settore estetico particolare, dove le terminologie possono essere molto simili e generare confusione di fondo.
Parole come tricopigmentazione, micropigmentazione, dermopigemazione, tattoo, ecc. possono sembrare la stessa cosa ma sono discipline più o meno diverse.
Va innanzitutto precisato che il tatuaggio classico non coincide con nessuna tecnica paramedicale che simuli una componente corporea naturale, ma si dedica esclusivamente ad una decorazione monocromatica o pluricromatica di un'illustrazione sulla pelle, permanente nel tempo.
Alcuni tatuaggi classici possono essere sì sovrapposti ad inestetismi della cute, ma questi ultimi sono mascherati con un disegno artistico.

La micropigmentazione può essere considerata una tecnica di tatuaggio per capelli?

Con micropigmentazione, o dermopigmentazione, si indica una tecnica generica simile a quella del tatuaggio classico per metodologia o strumentazione, e ancora più simile a quella della tricopigmentazione.
La prima differenza è la finalità del trattamento: la micropigmentazione ha come obiettivo abbellire, esaltare, migliorare determinate zone corporee come sopracciglia, contorno occhi, labbra, capezzoli, cicatrici, discromie cutanee, ecc; la tricopigmentazione mira a realizzare l'illusione ottica sulla cute della presenza di capelli (o peli nel caso di barba).
La strumentazione può sembrare simile, ma la macchina - il dermografo - ha un ciclo di inoculazione del pigmento differente da quella utilizzata nella tricopigmentazione, che lascia un deposito di pigmento minore per ogni impulso della macchina e che rimane più definito, partecipando attivamente all'illusione del capello. Le varie macchine per tricopigmentazione sono realizzate con differenze minime tra loro, come ad esempio lunghezza, spessore, porosità della punta dell'ago, generando risultati simili, ma tutte queste differiscono invece molto da quelle usate per micropigmentazione.
Un ruolo importante può essere conferito anche al tipo di pigmento utilizzato: nella tricopigmentazione questo possiede delle componenti stabilizzanti che riducono la possibilità di viraggio del colore nel lungo periodo, avendo quindi una tonalità diversa a distanza di tempo.
Se si sceglie di effettuare un tatuaggio che regali l'illusione di riavere i propri capelli folti (soprattutto quando la finalità non è quella di camuffare qualche piccola cicatrice, ma di ricreare una ricca presenza di capelli su una zona diradata da alopecia) è meglio optare per un operatore con comprovata esperienza di tricopigmentazione e che utilizzi le tecniche specialistiche di questa disciplina piuttosto che un micropigmentista generico o peggio ancora di un tatuatore classico (sconsigliatissimo).


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